Presìdi | Förderkreise
Area di produzione:
Produktionsgebiet:
Trentino Alto Adige Alta montagna della Provincia di Bolzano e della Provincia di Trento
Berggebiete der Provinzen Bozen und Trient
Produttori
Produzenten
Agriturismo “Fiordibosco”
Di Lozzer Graziano
Valfloriana (TN) Località Comuni
T. +39 0462 910002
Maso “Prener” Di Giovannini Andrea Baselga di Pinè (TN) Frazione Rizzolaga
T.+39 340 5428531
Maso “Oberkaser”
Famiglia Pixner Michael & Helene, Laces (BZ) St. Martin am Kofel, 12
T. +39 0473 720125
Le carni di razza grigio alpina possono essere consumate e acquistate presso
Fleisch der Grauviehrasse:
Maso “Niedermair” Famiglia Ernst Kaserer Castelbello (BZ) Trumsberg, 4 T. +39 0473 624091
Responsabile Slow Food del Presidio
Slow Food Referent für den Förderkreis
Sergio Valentini
T. +39 348 4020857 info@locandadelletrechiavi.it
Referente dei produttori del Presidio
Referent der Produzenten
Christina Müller
T. +39 0471 063850 info@grigioalpina.it
Razza bovina grigio alpina
Grauviehrasse
La razza bovina grigio alpina è senz’altro una delle più vecchie abitanti delle Alpi. Allevata per secoli dalle popolazioni locali soprattutto in contesti marginali ed estremi come quelli dei masi di alta quota (la sua presenza risulta infatti documentata sin dall’ottocento), è in grado di adattarsi perfettamente alle dure condizioni ambientali di queste regioni montane. Fino agli inizi del novecento l’isolamento delle vallate rendeva molto difficili gli scambi genetici e quindi le caratteristiche della razza si sono mantenute pressoché inalterate. Le uniche modificazioni si sono verificate in relazione alle condizioni ambientali e di allevamento e in parte per l’attività di selezione portata avanti dai pochi allevatori che da sempre hanno creduto nelle qualità di questa razza migliorandola in purezza. Fondamentalmente quindi la grigio alpina, la cui popolazione è concentrata soprattutto in Provincia di Bolzano e di Trento con qualche presenza sporadica in Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha mantenuto intatte quelle specificità che ne fanno la razza ideale per l’economia rurale di montagna. Di taglia e peso medi, questi animali possiedono arti robusti e unghioni particolarmente forti. Il colore del mantello è grigio chiaro quasi argento, con sfumature più scure sulla testa, sul collo, sulle spalle e sui fianchi. Rustica e frugale, la grigio alpina possiede un innato istinto per la ricerca autonoma del foraggio ed è in grado di spingersi su pascoli estremamente impervi, inaccessibili per le altre razze bovine. Longeva e di ottima fertilità, un tempo considerata razza a triplice attitudine (latte, carne e lavoro), viene oggi allevata per la sua duplice attitudine di produzione, cioè utilizzata sia per la produzione del latte, particolarmente adatto alla caseificazione ma anche al consumo diretto fresco, che per quella della carne, di ottima qualità. In particolare tra le razze bovine di montagna italiane la grigio alpina possiede il miglior rapporto quali-quantitativo nel latte, fornendo quindi una maggiore percentuale di materia utile alla produzione di formaggio, mentre nel caso della carne sia l’accrescimento degli animali allevati al pascolo che la resa per quanto ne riguarda la macellazione risultano eccellenti.
Oggi la razza grigio alpina vede notevolmente ridotta la sua presenza sull’arco alpino, decimata, come altre razze bovine autoctone, dalle politiche zootecniche restrittive del passato e dal diffondersi negli ultimi decenni di allevamenti più intensivi che garantiscono elevate produzioni ma che non sono assolutamente legate dal territorio. Attualmente è una delle undici razze che aderiscono alla Federazione Europea delle Razze del Sistema Alpino e dal 2004 è stata riconosciuta in pericolo di estinzione. Il Presidio intende sostenere e rafforzare l’opera di salvaguardia e di tutela che l’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Grigio Alpina sta portando avanti, ha selezionato e riunito gli allevatori che allevano esclusivamente animali in purezza iscritti al Libro genealogico e con loro ha stilato un disciplinare riguardante sia le norme per la filiera del latte e della produzione dei formaggi che quella della filiera della carne. Il Presidio intende intervenire anche nella formazione dei produttori per migliorare il livello qualitativo delle produzioni, in collaborazione con la Federazione Latterie dell’Alto Adige, che già da tempo ne segue e cura l’assistenza tecnica nei piccoli caseifici e nelle malghe in alta montagna.
Das Grauvieh zählt wohl zu den ältesten Rinderrassen der Alpen. Über Jahrhunderte wurde es von der lokalen Bevölkerung in sorgsamer Zuchtarbeit unter extremen Bedingungen gehalten. Erste Aufzeichnungen dieser sehr anpassungsfähigen Bergrinderrasse reichen ins 19. Jahrhundert zurück. Durch die Abgeschiedenheit der Bergtäler, die den Zuchtviehaustausch erschwerte, wurde das Grauvieh ursprünglich in verschiedenen Schlägen gehalten. Geprägt durch die jahrhundertelange natürliche Selektion in den alpinen Gebirgsregionen und durch die beharrliche Zuchtarbeit einiger weniger Züchter, die seit jeher von den Qualitäten dieser lokalen Rinderrasse überzeugt waren, wurde das Grauvieh kontinuierlich in Reinzucht verbessert. Ihre typischen Eigenschaften und ihre Leistungsbereitschaft, vor allem unter schwierigen Futter- und Haltungsbedingungen, machen das Grauvieh zur idealen Rasse für die Bewirtschaftung des Berggebietes. Noch heute erfüllt die Grauviehrasse, die hauptsächlich in den Provinzen Bozen und Trient sowie sporadisch im Veneto und im Friaul Julisch Venetien verbreitet ist, eine bedeutende Schlüsselfunktion. Das Grauvieh ist von mittlerem Rahmen und Gewicht, es besitzt ein solides Fundament mit besonders starken Klauen. Das typische Haarkleid ist silbergrau mit Schattierungen an Kopf, Hals, Schultern und an den Flanken. Es ist robust und genügsam, besitzt einen ausgeprägten Instinkt zur eigenen Futtersuche und ist imstande auch auf steilen Wiesen und Almen die nährstoffreichsten Futterflächen zu finden. Diese langlebige und fruchtbare Bergrinderrasse galt früher als Dreinutzungsrasse (Milch, Fleisch und Arbeit) und wird heute als Doppelnutzungsrasse zur Milch- und Fleischerzeugung gehalten. Die Milch ist von ausgezeichneter Qualität, sie eignet sich sowohl für den Frischkonsum als auch bestens für die Käseherstellung. Unter den Bergrinderrassen Italiens verfügt die Grauviehrasse über das beste Verhältnis in Bezug auf Milchmenge und Inhaltsstoffe, was sich positiv auf die Käseausbeute auswirkt. Geschätzt wird auch die Fleischleistung. Die Tiere erbringen gute Zuwachsleistungen, eine hohe Schlachtausbeute und haben eine geschmacklich hervorragende Fleischqualität
Heute ist der Bestand der Grauviehrasse in den Alpen beträchtlich zurückgegangen. Wie andere lokale Rinderrassen, wurde das Grauvieh teils durch die restriktive Agrarpolitik früherer Zeiten und teils durch die starke Verbreitung einer intensiven, auf Höchstleistung ausgerichteten Viehwirtschaft in den letzten Jahrzehnten verdrängt. Das Grauvieh zählt zu den elf Bergrinderrassen, die Mitglied der Europäischen Föderation der Rinderrassen des Alpinen Systems sind und gilt seit 2004 als vom Aussterben bedroht. Der Förderkreis möchte die Nationale Grauviehzüchtervereinigung in ihren Tätigkeiten zum Schutz und zur Aufwertung der Rasse bestärken und unterstützen. Zusammen mit einer Gruppe von Herdebuchzüchtern, die ausschließlich mit Reinzuchttieren hofeigene Produkte erzeugen, wurden strenge Richtlinien für die Herstellung von Milch und Käse sowie von Fleischverarbeitungsprodukten festgelegt. Zu den Zielsetzungen des Förderkreises zählt auch die Weiterbildung der Produzenten im Hinblick auf die Qualitätsverbesserung ihrer Produkte. Dies erfolgt in Zusammenarbeit mit dem Südtiroler Sennereiverband, der die Hof- und Almkäsereien schon seit geraumer Zeit beratend betreut.